Etica Digitale (Feddit)

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Etica Digitale è un gruppo volontario indipendente attivismo con l’intento di riportare la persona e i diritti al centro del dibattito tecnologico.

Se fatto nel rispetto del regolamento, ogni contributo è benvenuto!

Regolamento:

  1. Rispetto e cordialità sempre
  2. Niente troll
  3. Niente pubblicità
  4. Evitare di andare fuori tema nelle discussioni
  5. Evitare discorsi con sfondi politici o propagandistici che non siano strettamente correlati agli argomenti trattati
  6. No attività illegali
  7. Non importunare le e gli utenti in privato.

Alcune informazioni utili:
🔹 Sito: eticadigitale.org
📧 Email: [email protected]
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founded 3 years ago
MODERATORS
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🌈 Dopo una lunga attesa, è uscito il secondo livello di PrivaSì.

💡 In questo livello, leggermente più avanzato, si comincia a mettere le basi per un cambio pragmatico di strumenti usati. A partire dai cookie, risolti con browser e estensioni, passando per negozi e mappe libere, fino ad arrivare a coprire tutte le connessioni di un dispositivo.

🎨 Ma non è finita qui, tra le novità del sito ci sono un nuovo tema completamente ripensato da zero, con un comodo indice dei paragrafi e tasti per l'articolo successivo e la revisione di quasi tutto il livello 1, sia della narrazione che degli strumenti consigliati. Buona lettura!

🔮 https://privasi.eticadigitale.org/indice/

P.S. fateci sapere cosa ne pensate qui nei commenti, sul nostro gruppo Telegram o compilando questo sondaggio

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Cos'è Etica Digitale

Etica Digitale è un gruppo volontario indipendente attivismo con l’intento di riportare la persona e i diritti al centro del dibattito tecnologico.

Ci occupiamo di diritti digitali, privacy e protezione dei dati personali, sorveglianza, software libero e commons, diritto alla riparazione e open hardware, impatto economico, sociale e politico del digitale e della tecnologia, trend tecnologici (come blockchain, social network, AI generativa) con una prospettiva critica. Le tematiche di cui è possibile parlare sono volutamente ampie perché ED è anzitutto un gruppo di attivismo che mira ad un cambiamento sociale e culturale.

Siamo attivi anche su altri canali sociali, trovate una lista a questo link. Se vi stiamo simpatichə, seguiteci! Per contatti con collaborazioni preferiamo la mail.

Abbiamo alcuni progetti all'attivo come Privasì, la guida accessibile alla privacy.

Dove posto cosa?

Queste sono solo delle linee guida e delle preferenze per tenere più ordinata questa istanza Lemmy, sentitevi liberə di fare come volete.

  • I post legati alla privacy in senso pratico e in particolare su software o servizi alternativi, per esempio se "è meglio Tutanota o Proton?" stanno meglio su [email protected]
  • I post strettamente legati all'informatica, per "esempio cosa significa il codice HTTP 418?", non vanno qui ma su [email protected]
  • I post sull'economia circolare possono andare qui se si parla di diritto alla riparazione, altrimenti o in crossposting su [email protected]
  • I post sull'intelligenza artificiale possono andare qui, sopratutto se non sono tecnici e se contribuiscono al dibattito culturale e sociale, in crossposting o in alternativa su [email protected]. Anche guide su come usare ( e non usare ) le AI generative sono accettate.
  • I post sulle criptovalute sono ok, sopratutto se sono post critici o comunque bilanciati. Invece verranno rimossi post che promuovano l'acquisto o l'investimento di qualsiasi criptovaluta. Siamo consapevoli che ci sono criptovalute come Monero che sono consigliate per la privacy, tuttavia non è questo lo spazio per discuterne, specialmente se viola la regola 6
  • I post sulla sorveglianza sul posto di lavoro possono essere pubblicati qui, in crossposting o in alternativa su [email protected]

Per una lista di comunità legate alla tecnologia rimandiamo a questo post. Il consiglio generale è che se un link è in tema, può arricchire o ampliare la visione di chi legge e magari un domani vorreste recuperarlo, allora pubblicatela pure qui. Preferiamo la qualità alla quantità, gli articoli lunghi a quelli brevi e vogliamo delle slow news per uno slow Internet.

Questa è una comunità aperta e inclusiva (anche) verso persone che non hanno un background STEM o informatico. E' estremamente importante per noi che ci sia un pubblico amplio, variegato e multiculturale, e che anche persone con background non-informatico contribuiscano al dibattito sulla tecnologia e i diritti digitali.

Regolamento

  1. Rispetto e cordialità sempre
  2. Niente troll
  3. Niente pubblicità
  4. Evitare di andare fuori tema nelle discussioni
  5. Evitare discorsi con sfondi politici o propagandistici che non siano strettamente correlati agli argomenti trattati
  6. No attività illegali
  7. Non importunare le e gli utenti in privato.

Note sulla moderazione

Lə amministratorə potrebbero pubblicare dei commenti per aggiungere un maggior contesto ad alcuni post. Un esempio


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Cosa è il tecnopanico e perché non serve a criticare la tecnologia (e Big Tech)

@eticadigitale

da Guerre di Rete

Non è un mistero il fatto che viviamo in tempi distopici, dove le interconnessioni tra tecnologia e politica illuminano un presente caratterizzato da controversie, diritti violati, potere sempre più concentrato. È una realtà politico-economica che in alcune sue sfumature fa impallidire le narrazioni più scure del cyberpunk, come scrive il collettivo Acid Horizon, ma sono anche tempi che vengono, spesso, molto mal raccontati. Specialmente nei media mainstream, da quasi una decina di anni, i toni attorno alle tecnologie si sono fatti spesso apocalittici: secondo queste narrazioni, la rete ha ucciso la democrazia, mandato al potere il nuovo autoritarismo, ci ha reso soli, stupidi e sudditi. Tutto perché passiamo gran parte del nostro tempo online o interagendo con tecnologie digitali.

Quello che spesso viene chiamato “techlash”, ovvero il clima di manifesta e crescente ostilità verso la tecnologia che si è instaurato nel dibattito pubblico a partire dallo scandalo Cambridge Analytica è un fenomeno ancora in corso che, se da un lato ha favorito fondamentali discussioni critiche attorno alla tecnologia, aperto importanti percorsi legislativi e di regolamentazione e ha chiuso un momento di euforico e acritico entusiasmo nei confronti del “progresso” della Silicon Valley, dall’altro ha anche scoperchiato il vaso di Pandora del catastrofismo più superficiale e vacuo. Peraltro, quel catastrofismo è l’altro lato della medaglia del “tecnoentusiasmo”: un mix di determinismo, ascientificità, hype e profezie che si autoavverano.

Tecnopanico, il saggio di Alberto Acerbi

Il nuovo saggio di Alberto Acerbi, ricercatore del Dipartimento di sociologia e ricerca sociale dell’Università di Trento, Tecnopanico (Il Mulino) affronta proprio la genesi di quel catastrofismo e delle paure su cui si basa, puntando a smontare alcuni miti e false credenze della vulgata tecnologica contemporanea. Guardando principalmente a quello che pensiamo di sapere su disinformazione, teorie del complotto, algoritmi e implicazioni psicologiche dell’uso dei social media, il saggio di Acerbi fornisce soprattutto una panoramica degli studi sul tema che cerca di portare al centro del dibattito i risultati della ricerca, che in molti casi è sanamente non conclusiva, e lo fa con un sano scetticismo.

Per quanto sia fondamentale non negare le complicazioni e le problematicità di questo momento storico-tecnologico – come dicevamo fortemente distopico – resta importante navigare quei problemi basandosi su dati reali e non su narrazioni di comodo e alternativamente allarmistiche o di acritico entusiasmo. E, soprattutto, senza cadere in un facile panico morale che serve per lo più a sviare la discussione e l’analisi del presente. Anche perché, spiega Acerbi, quasi tutti i “presenti” hanno puntato pigramente il dito contro le nuove tecnologie di quei momenti, che si sono in seguito diffuse e sono divenute tra le più rappresentative di quelle epoche. A ogni tecnologia corrisponde quindi un nuovo “panico”.

“Il panico attorno alla tecnologia non si manifesta esclusivamente con le tecnologie di comunicazione e digitali, anzi, uno dei temi principali del libro riguarda proprio l’importanza di assumere una ‘lunga prospettiva’ sulle reazioni alle tecnologie passate. In questo modo possiamo osservare dei pattern comuni e capire meglio quello che sta accadendo oggi”, spiega Acerbi a Guerre di Rete. “Ci sono panici che possiamo avere ma possiamo andare più lontano nel passato: la radio, i romanzi, la stampa o addirittura la scrittura. Pensiamo per esempio alla stampa. Negli anni successivi alla sua diffusione in Europa c’erano preoccupazioni che ricordano quelle di oggi: moltiplicazione incontrollata di informazioni, circolazione di falsità e via dicendo. L’aspetto interessante è che la società si è adattata alla stampa con altre invenzioni, come gli indici analitici e le enciclopedie, e tramite cambiamenti di comportamenti che puntano a risolvere questi problemi”.

Una concezione deterministica delle tecnologie

Alla base del “tecnopanico” c’è una concezione deterministica delle tecnologie, che le inquadra come forze indipendenti dalla produzione umana o dal contesto socio-politico che le produce, capaci in maniera autonoma di generare effetti diretti nella società, come se non fossero un prodotto di quest’ultima, ma una forza aliena. Secondo Acerbi, in particolare, queste forme di panico “considerano l’introduzione delle tecnologie come un processo a senso unico, in cui una nuova tecnologia cambia in modo deterministico le nostre abitudini, la nostra società e la nostra cultura”. Al contrario, come invece insegnano, per esempio, decenni di studi sulla costruzione sociale della tecnologia, nessuna innovazione, nemmeno quella più potente (come l’AI, ci arriviamo) ha queste capacità. Eppure, il “tecnopanico” è dappertutto e spesso, anzi, guida le scelte di policy e di regolamentazione delle tecnologie digitali, sedendosi ai tavoli dei legislatori più spesso degli esperti. Anche perché il “tecnopanico” ha megafoni molto forti.

“Sicuramente oggi il ‘tecnopanico’ è diventato mainstream. Una ragione è l’integrazione capillare della tecnologia nella vita quotidiana: tutti abbiamo un’esperienza personale e diretta di smartphone, social media e via dicendo”, spiega ancora Acerbi. “Questo è un pattern con caratteristiche ricorrenti: il riferimento a un’epoca precedente in cui le cose erano migliori. Pensiamo all’idea di epoca della ‘post-verità’, che necessariamente suppone l’esistenza di un’epoca ‘della verità’. L’amplificazione da parte di media che spesso sono in diretta concorrenza con le tecnologie, come gli attacchi ai social media dai canali di informazione tradizionali, creano una narrazione in cui il pubblico è visto come passivo, vulnerabile, facilmente manipolabile”.

Continua su Guerre di Rete

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Come proteggersi durante le proteste. I dimostranti affrontano gas lacrimogeni, granate stordenti, coronavirus e sorveglianza

Come evitare che le cosiddette armi non letali provochino danni temporanei o permanenti? Come proteggere la propria identità dagli strumenti di identificazione biometrica?

Nota dell'editore (11/06/25): Ripubblichiamo questo articolo del 2020 alla luce delle recenti proteste contro i raid sull'immigrazione a Los Angeles.

Grazie a @mike che ha condiviso l'articolo

scientificamerican.com/article…

@eticadigitale
RE: sauropods.win/users/mike/statu…

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Nell'oscurità delle lande di Mordor: racconti distopici di quel periodo in cui mi sono venduto a Google

«È stato a #Google che ho imparato che no, i capitalisti sono letteralmente la stessa cosa dei cattivi di Captain Planet. Non siamo abbastanza fortunati da vivere nella realtà Ghibli, i proprietari di capitali ci hanno costruito una realtà da cartone animato americano trash degli anni '90»

https://wordsmith.social/elilla/deep-in-mordor-where-the-shadows-lie-dystopian-stories-of-my-time-as-a-googler

Grazie a @giacomo per la segnalazione del post di @elilla

@eticadigitale

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La corruzione digitale prende il sopravvento a Washington. È il momento di chiamare le criptovalute con il loro vero nome: un'impresa criminale

A meno che non si verifichi un'improvvisa esplosione di coscienza e razionalità a Capitol Hill, il Congresso sta per approvare, con (purtroppo) ampio sostegno bipartisan, il GENIUS Act , che legittimerà e normalizzerà le "stablecoin", token di criptovaluta che, a differenza dei token originali come Bitcoin e i suoi imitatori, dovrebbero essere protetti dalle forti fluttuazioni del loro potere d'acquisto, perché sono garantiti da asset convenzionali come i buoni del Tesoro.

paulkrugman.substack.com/p/dig…

@eticadigitale

Grazie a @st2wok per la segnalazione dell'articolo

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Sconfiggere la censura delle autocrazie: lo sai che grazie a #Kiwix puoi salvare tutta Wikipedia sul telefono per leggerla ovunque e in qualsiasi momento?

@kiwix può creare copie altamente compresse di interi siti web, ciascuna delle quali può essere contenuta in un singolo file (.zim). I file .zim sono sufficientemente piccoli da poter essere archiviati sui cellulari, sui computer o su piccoli ed economici hotspot degli utenti.

https://github.com/kiwix/

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Il 10 maggio è stata rilasciata la prima release definitiva di GNU Taler, il famoso sistema di microtransazioni e pagamenti elettronici basato su software libero che non utilizza la blockchain

Questa release rappresenta un traguardo speciale, poiché consente di lanciare un'attività ufficiale in Svizzera. A partire da oggi, Taler Operations AG gestisce legalmente il sistema di pagamento GNU Taler in franchi svizzeri, accessibile a privati ​​e aziende in Svizzera. È a tutti gli effetti una beta pubblica, perché al momento non ci sono negozi che accettano il sistema di pagamento. Sebbene rimangano ancora alcuni aspetti da migliorare, l'utilizzo del sistema può essere considerato legale e i beni degli utenti sono al sicuro. Verrà garantita la retrocompatibilità di ogni futura release con la precedente.
Imprenditori e sviluppatori in Svizzera decideranno di accettare GNU Taler? Qui qualche tutorial su come iniziare. È consigliato l'Integrator Community Hub per ricevere supporto dalla community.

taler.net/it/news/2025-01.html

@eticadigitale

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La polizia del Regno Unito potrebbe perquisire case e telefoni, app comprese, delle donne che hanno avuto un'interruzione di gravidanza

La polizia ha ricevuto istruzioni su come perquisire le case delle donne alla ricerca di farmaci abortivi e di app per il monitoraggio del ciclo mestruale sui loro telefoni, dopo una interruzione della gravidanza.

https://observer.co.uk/news/national/article/police-could-search-homes-and-seize-phones-after-sudden-pregnancy-loss

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“Rispondimi velocemente: Analisi multidisciplinare della sextortion maschile in Italia”, la prima ricerca italiana interamente dedicata a questo fenomeno con vittime di sesso maschile.

Il report nasce dall’esperienza diretta maturata tra il 2020 e il 2024 dall'associazione #PermessoNegato, fondata e gestita da @lastknight (sì, è nel Fediverso, ma è come se non ci fosse 🤓).

Durante questo periodo sono stati documentati oltre 1.000 casi di sextortion in Italia.

I dati parlano chiaro: il 90% delle vittime è di sesso maschile, un’informazione che ribalta la narrazione tradizionale sulla violenza digitale, ancora troppo spesso percepita come un problema esclusivamente femminile.

permessonegato.it/report/

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#Microsoft sospende la posta elettronica al procuratore capo della Corte penale internazionale Karim Khan in seguito alle ritorsioni di Donald #Trump

Anche l'accesso i conti bancari di #Kahn nel suo paese d'origine, il Regno Unito, sono stati bloccati.
L'attacco, seguito all'inchiesta su Netanyahu, mostra gli enormi rischi derivanti dall'utilizzo delle piattaforme cloud statunitensi.

#ICC

https://www.euronews.com/2025/05/15/trumps-sanctions-on-icc-halt-tribunals-work-staffers-claim

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L'amministrazione Trump ha puntato sui paesi africani. L'obiettivo: procurare affari a Elon Musk.

  • "Massima pressione": il Dipartimento di Stato ha condotto una campagna durata mesi per spingere un piccolo paese africano ad aiutare la società di internet satellitare di Musk, come dimostrano registrazioni e interviste.
  • "Ram This Through": lavorando a stretto contatto con i dirigenti di Starlink, il governo degli Stati Uniti ha compiuto uno sforzo globale per aiutare Musk a espandere l'impero commerciale nei paesi in via di sviluppo.
  • “Capitalismo clientelare”: i diplomatici hanno affermato che gli eventi hanno rappresentato un preoccupante allontanamento dalla prassi standard, sia per le tattiche impiegate, sia per la persona che ne avrebbe tratto i maggiori benefici.

propublica.org/article/trump-m…

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Quando un appassionato di giochi guida la Chiesa 🃏

L'esposizione culturale del Papa alla cultura pop si estende anche ad alcuni videogiochi casual, rendendo Leo14 il nostro primo papa videogiocatore confermato.

Parlando giovedì con NBC5 Chicago, il fratello maggiore John Prevost ha confermato che il futuro papa ha giocato un paio di partite poco prima di volare al conclave all'inizio di questa settimana.

https://arstechnica.com/gaming/2025/05/newly-anointed-pope-leo-xiv-is-our-first-confirmed-gamer-pontiff/

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Leone XIV, nel nome la cura dell’umano nell’era dell’AI. #RerumNovarum 2.0

ho pensato di prendere il nome di Leone XIV principalmente perché Leone XIII, con la Rerum novarum, affrontò la questione sociale nel contesto della prima grande rivoluzione industriale; oggi la Chiesa deve rispondere a un’altra rivoluzione industriale e agli sviluppi dell’intelligenza artificiale, con nuove sfide per la difesa della dignità umana, della giustizia e del lavoro.”

https://www.macitynet.it/nome-leone-xiv-intelligenza-artificiale/

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I suggerimenti dell'intelligenza artificiale rendono la scrittura più generica e occidentale

Gli assistenti di scrittura AI spopolano, ma uno studio della Cornell rivela che producono testi generici, svantaggiando gli utenti del Sud globale. Ad esempio, questi strumenti hanno reso lo stile di scrittura di indiani e americani più simile, a scapito dell’originalità indiana. Gli indiani, poi, ci guadagnano meno in produttività rispetto agli americani, perché devono correggere spesso i suggerimenti dell’AI, che stereotipa la cultura indiana, tralascia dettagli culturali, insomma il risultato sugli utenti è che descrivono le loro stesse tradizioni con un filtro occidentale.
Questo trend, ribattezzato “AI colonialism”, nasce perché le aziende tech trascurano aspetti linguistici e culturali.

news.cornell.edu/stories/2025/…

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L'intelligenza artificiale ha ingannato gli utenti di Reddit

Un esperimento “non autorizzato”, condotto dall'Università di Zurigo, ha riempito un subreddit di commenti generati dall'AI

Aspre polemiche sul fatto che i ricercatori dell'Università di Zurigo lo abbiano condotto di nascosto, senza informare i moderatori del subreddit: "L'abbiamo fatto a fin di bene!". Ma Reddit valuta azioni legali.

wired.it/article/intelligenza-…

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Hanno reso i computer fastidiosi venditori

Pensavi che il tuo “non mi interessa” fosse chiaro? YouTube, Spotify & Co. hanno altri piani. Spoiler: non è un bug, è una feature.

I computer sono macchine precise, non esseri umani, e non dovremmo aspettarci che si comportino come tali. La cosiddetta “umanizzazione” dell’esperienza utente mira a rendere più accessibili i comandi meccanici, pur conservando la loro precisione.
Ma ecco che l'UX designer e il product manager hanno spesso finito per complicare le cose, trasformando i software in fastidiosi venditori porta a porta. Questi programmi adottano tattiche manipolative che insistono anche dopo un rifiuto chiaro da parte dell’utente.

Un esempio? YouTube continua a proporre contenuti non richiesti, ignorando apertamente il “non mi interessa”. Il risultato è che molte persone — specialmente i più giovani — crescono pensando che sia normale che il software si comporti in modo invadente e inaffidabile... perché ormai il software è stato istruito a ignorarti con un bel sorriso virtuale.

rakhim.exotext.com/they-made-c…

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Questo "manifestante universitario" non esiste. È un bot sotto copertura per poliziotti, alimentato dall'intelligenza artificiale. [PAYWALL]

Massive Blue sta aiutando la polizia a impiegare bot basati sull'intelligenza artificiale sui social media per parlare con le persone che sospettano essere qualsiasi cosa, da violenti criminali sessuali fino a "manifestanti" vagamente definiti.

https://www.404media.co/this-college-protester-isnt-real-its-an-ai-powered-undercover-bot-for-cops/

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Meta ha predisposto un modulo per permettere agli iscritti di rifiutarsi all'uso dei propri dati per sfamare l'Intelligenza artificiale.

Modulo però che non solo è arrivato tardi, rispetto all'introduzione della nuova tecnologia sui social del Gruppo Meta, ma che è anche difficile da trovare

PS: eccolo qui: https://www.facebook.com/help/contact/6359191084165019

https://www.startmag.it/innovazione/ecco-come-fare-i-furbetti-con-lintelligenza-artificiale-di-meta/

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Farsi i cazzi propri, mai... Tre nuove proposte di legge su intelligenza artificiale, tutela dei minori e lotta ai profili falsi sui social

A firmarle i deputati del Partito democratico Anna Ascani, Chiara Braga, Marianna Madia e Piero De Luca. Che cosa vogliono ottenere

https://www.wired.it/article/proposte-legge-pd-intelligenza-artificiale-fake-news-social/

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Democrazia costituzionale a rischio? Sì, se il mercato diventa politica. La riflessione di Ginevra Cerrina Feroni

L’equilibrio tra democrazia costituzionale e mercato è compromesso dalle piattaforme digitali e dalle multinazionali. Il libro di Carlo Iannello – “Lo Stato del potere”. Politica e diritto ai tempi della post-libertà – mostra come il potere economico stia progressivamente sostituendo le politiche pubbliche con logiche privatistiche

https://www.agendadigitale.eu/sicurezza/privacy/democrazia-costituzionale-a-rischio-si-se-il-mercato-diventa-politica/

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Una strana macchia nel cielo: come la Silicon Valley sta preparando un colpo di stato contro la democrazia

(TL;DR: Non comprendiamo più la realtà che ci circonda e viviamo in uno stato di crescente confusione. La colpevole è la Silicon Valley, che sta preparando un colpo di stato distopico contro la democrazia.)

https://allr.cat/a-strange-stain-in-the-sky/

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La scioccante agenda dell'estrema destra dietro la tecnologia di riconoscimento facciale utilizzata dall'ICE e dall'FBI

Migliaia di documenti appena ottenuti dimostrano che i fondatori di Clearview AI hanno sempre avuto l'intenzione di colpire gli immigrati e la sinistra politica. Ora la loro rete a strascico digitale è nelle mani dell'amministrazione Trump.

https://www.motherjones.com/politics/2025/04/clearview-ai-immigration-ice-fbi-surveillance-facial-recognition-hoan-ton-that-hal-lambert-trump/

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